Meditazione: Oltre 1300 studi clinici sull’uomo ne evidenziano l’efficacia dal punto di vista scientifico

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di Alessandro Cerreoni –

Lo sapevate che esistono 1317 studi clinici effettuati sull’uomo che evidenziano l’efficacia della meditazione? Quali sono i benefici psicofisici che può portare all’individuo? Quali sono le potenzialità della mente nella cura di una malattia? Per saperne di più ne parliamo con il dottor Antonio Gorini, un medico che ha scelto la mission professionale di mettere al centro la persona nella sua complessità e trovare la cura che sia personalizzata e volta a ristabilire uno stato di salute prolungato

Recentemente al Maxxi di Roma ha avuto vita un progetto che mette insieme arte, scienza e meditazione. Dal punto di vista medico-scientifico, di cosa si è trattato?

“Questo progetto è stato chiamato “La mente meditante” ed ha voluto dimostrare al largo pubblico che lo stato meditativo esiste e può essere rilevato attraverso la rilevazione dell’attività elettrica cerebrale (EEG – ElettroEncefaloGramma). Pertanto, durante questa manifestazione persone con vari gradi di esperienza nella tecnica meditativa si sono sottoposti all’esame EEG durante la sessione pratica. Il risultato dell’esame veniva mostrato in tempo reale sui maxischermi. I grafici delle onde di attivazione cerebrale e le immagini del cervello, che si colorava in maniera diversa a seconda della sua attività, hanno rappresentato una forma d’arte visiva dinamica. È risultato evidente anche ai non addetti ai lavori, che la mente cambia “frequenza” a seconda dello stato in cui si trova. La meditazione modifica l’attività cerebrale e nella pratica continua apporta benefici sulla salute davvero straordinari”.

E’ vero che la meditazione è una pratica millenaria e oggi riconosciuta anche dalla scienza?

“Assolutamente sì. In Occidente spesso viene confusa con un momento di riflessione, di pensiero concentrato su qualcosa…”ci medito su”, “medito su quanto mi hai detto”… questa è una riflessione accurata su un argomento, ma non è lo stato meditativo a cui si riferiscono da millenni i grandi maestri. Lo stato meditativo viene spesso incluso all’interno del grande contenitore della spiritualità, spiritualità intesa come ricerca di “significato”, la risposta alla domanda: che senso ha la Vita, che senso ha la mia Vita nel mondo… I grandi insegnamenti, provenienti da qualsiasi latitudine ed epoca, sono concordi sulla necessità di trovare queste risposte al nostro interno, facendo silenzio, e vivendo nel “qui e ora”. Numerose, quindi, sono le tradizioni e le scuole che insegnano a fare ciò. La scienza, e in particolare le neuroscienze, si sono interessate a questo aspetto da molti anni, producendo migliaia di studi sull’argomento”.

Ci sono studi che ne avvalorano l’efficacia?

“Cercando la parola “meditazione” sul motore di ricerca più usato in campo medico “Pubmed” si rintracciano ad oggi ben 9232 studi. DI questi ben 1317 sono studi clinici di rilievo effettuati sull’uomo. I campi di applicazione più studiati sono stati il benessere generale, la gestione dello stress lavorativo, l’ansia e la depressione, la regolazione del sistema immunitario, la riduzione della pressione sanguigna e del dolore, il miglioramento della qualità del sonno e della vita. Insomma, una quantità elevata di benefici dimostrati da questa pratica millenaria. D’altronde, se non fosse stata efficace, non sarebbe arrivata fino a noi dopo millenni e non sarebbe diffusa in tutto il mondo”.

Come avviene esattamente la meditazione?

“E’ molto difficile far comprendere cosa sia e come avvenga. E’ uno stato di coscienza particolare, alcuni la definiscono sonno vigile, altri come uno stato in cui la mente è calma e lascia spazio a percezioni non legate ai sensi corporei. Nella vita di tutti i giorni la mente è sempre attiva, registra ogni suono, movimento, azione, emozione. Non ci rendiamo conto di quanto siamo dipendenti da questo vortice continuo di pensieri, emozioni, dalla frenesia di fare, vedere, parlare… Per avviarci verso lo stato meditativo dobbiamo piano piano abituare la mente a vorticare sempre di meno. Il silenzio assoluto agita la mente, la deprivazione sensoriale è utilizzata anche come tecnica di tortura, ciò basta per capire quanto sia difficile “addestrare” la mente a fare silenzio. Per questo si inizia gradualmente. Le varie scuole utilizzano tecniche diverse per fare questo primo allenamento, che porterà lentamente ad entrare nello stato meditativo. E’ difficile? No, ma richiede esercizio. Il beneficio lo si sente sin da subito, per cui si è motivati nel dedicare pochi minuti al giorno a questa pratica. Col tempo i minuti saranno sempre di più. Il senso di pace, armonia, energia è talmente elevato che si arriva al punto di non poterne fare a meno. Il corpo, la mente, tutto, chiede di entrare in questo stato di coscienza”.

La meditazione come base per il benessere psicofisico; in presenza di patologie quali sono i processi curativi che mette in atto la meditazione?

“L’argomento è complesso. Per semplificare diciamo che portare il nostro sistema biologico in stato meditativo il più spesso possibile comporta un riequilibrio di tutte le funzioni. Se utilizziamo il paradigma della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (PNEI) per indicare quel sistema complesso che mette in comunicazione ogni parte del nostro organismo, allora possiamo dire che la meditazione mette in equilibrio tutto questo sistema: la psiche, il sistema nervoso, endocrino e immunitario”.

Cosa è richiesto per svolgere una buona meditazione?

“Per iniziare occorre un bravo insegnante e la disciplina per esercitarsi spesso. Per praticare, soprattutto all’inizio, serve un luogo silenzioso, accogliente, magari dedicato a questa pratica. Molto utile può essere almeno ogni tanto fare esercizio in gruppo. Per il resto tutti possono avvicinarsi a questa esperienza”.

In che maniera un medico che ne riconosce le possibilità curative, può essere di aiuto verso un paziente che intende iniziare un percorso di meditazione?

“Essendo un testimone di questa realtà! L’esempio è sempre il sistema migliore. In secondo luogo, si può far conoscere questo strumento e indicare la strada, le scuole migliori, magari iniziare insegnando delle tecniche semplici di gestione del respiro o di focalizzazione”.

Quali sono le potenzialità della mente nella cura di una malattia o per il raggiungimento del benessere psicofisico?

“La mente ha un potere straordinario. Può portarci nelle profonde oscurità del malessere o farci scoprire la pace e la felicità. Conoscere le nostre emozioni è utile per crescere e diventare migliori. Qualsiasi evento della vita che accade non è né buono né cattivo, ma dipende dal colore che noi gli diamo. Spesso diamo una connotazione negativa ai fatti solo per motivi legati alla nostra cultura, ai nostri pregiudizi, all’ignoranza. Una mente abituata ad accogliere e vivere come “opportunità” ogni situazione è sicuramente fonte di salute e benessere. Comprendere che non siamo limitati in un corpo fisico di pelle, ossa e visceri è una questione vitale. Per far ciò possiamo attingere ai numerosi testi straordinari che arrivano dai grandi Maestri di ogni epoca e/o farne esperienza praticando la meditazione”.

La meditazione può essere considerata una terapia?

“E’ riconosciuta come uno strumento di cura valido per molte situazioni indotte dallo stress, ma è molto di più. Può portarci verso l’appagamento, verso la comprensione del senso che ogni Anima anela, ad essere liberi di essere noi stessi”.

Cosa si può consigliare ad un individuo che voglia approcciarsi per la prima volta alla meditazione, sia per raggiungere un equilibrio e sia per arrivare ad una guarigione?

“Se sente questa esigenza non deve perdere tempo. Cerchi una scuola nella sua zona e provi. Se l’insegnante e il metodo sono quelli giusti sarà evidente da subito. Dopo la prima esperienza, se siamo sulla strada giusta, sentiamo un grande senso di benessere, pace, energia. Se usciamo dalla pratica peggio di quando siamo entrati, vuol dire che non è il momento giusto per noi per iniziare o che quella scuola non fa per noi”.

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