di Ilaria Solazzo –
In occasione del Fantafest, in mostra nel capoluogo salentino le creazioni del geniale vincitore di tre premi Oscar
La fantascienza conquista il Salento. Lo ha fatto grazie al Lecce Fantafest che ha reso per tre giorni la bella città pugliese la capitale del fantastico. Tra le iniziative più significative, al fianco di proiezioni, dibattiti, incontri e un contest letterario/audiovisivo con oltre cento partecipanti, il tributo – realizzato con la collaborazione della Fondazione che porta il suo stesso nome – a Carlo Rambaldi, maestro degli effetti speciali.
La varietà del programma proposto ha suscitato l’interesse del pubblico che ha garantito un successo straordinario per l’evento, capace di unire fan e appassionati di ogni età. La manifestazione ha beneficiato del patrocinio e del sostegno del Comune di Lecce, della Provincia, dell’Università degli Studi di Salento e del Centro Ufologico Nazionale, a conferma della sua importanza a livello locale e complessivo. L’amministrazione comunale, guidata dall’Assessore Paolo Foresio, ha giocato un ruolo chiave per la buona riuscita e l’inclusione dell’evento nella programmazione culturale della Regione Puglia, confermando, l’impegno verso la promozione delle arti.
La prima edizione del festival è stata dunque dedicata al genio di Carlo Rambaldi, onorandone la straordinaria eredità nell’arte degli effetti speciali. Particolarmente seguito il contest letterario/audiovisivo, che ha visto la partecipazione di candidati da tutta Italia. La giuria, presieduta da Daniela Rambaldi, ha selezionato venti proposte, tra cui quelle di tre cineasti capitolini che si sono distinti nelle categorie “inediti,” “cortometraggio,” e “video musicale”.
Ad arricchire le 36 ore vi sono state le proiezioni giornaliere di film come “Alien” di Ridley Scott ed “E.T. l’extraterrestre” di Steven Spielberg che hanno conquistato l’attenzione degli spettatori presenti.
I partecipanti – la manifestazione ha riscosso moltissimo successo tanto fra i cittadini leccesi che presso i turisti in visita nell’area – hanno avuto anche l’occasione di esplorare la prima mostra fotografica dedicata alle invenzioni di Carlo Rambaldi, quelle che lo hanno reso per tutti il “mago” degli effetti speciali, tanto da fargli conquistare tre statuette all’Oscar. In questa occasione è stata ricordata anche l’uscita in libreria di “Carlo Rambaldi. Una vita straordinaria” scritto da Victor Rambaldi per Rubettino che ripercorre le tappe più salienti della sua straordinaria carriera cinematografica. Dai promettenti inizi come pittore e scultore, agli studi sull’animazione di pupazzi, ai “trucchi” per il cinema prima in Italia e poi a Hollywood, il suo genio ha ridefinito il mondo degli “effetti speciali visuali”, ai quali ha saputo conferire un’artigianalità e un genio tipicamente italiani, quasi rinascimentali, creando esseri cibernetici, all’interno dei quali batte un cuore umano, quello del suo creatore, capace di divertire e commuovere intere generazioni.
La vita
Carlo Rambaldi era nato il 15 settembre 1925 a Vigarano Mainarda, tra Bologna e Ferrara. Il suo percorso nell’industria cinematografica è iniziato nei primi anni ’60, quando si trasferì a Roma per lavorare come designer di effetti speciali. Il suo straordinario talento attirò l’attenzione di registi come Mario Bava e Dario Argento. Rambaldi divenne così noto per la sua abilità nel creare creature realistiche e spaventose per film come “Il pianeta dei vampiri” e “Profondo rosso”.
Tuttavia, è stato il lavoro con Steven Spielberg che lo ha reso una leggenda. Nel 1975, Rambaldi fu reclutato per lavorare su “Lo squalo”, che ha rivoluzionato l’industria cinematografica. La sua creazione meccanica della belva, noto come “Bruce,” ha portato il terrore sullo schermo in un modo mai visto prima. Questo progetto gli valse l’Oscar per gli effetti speciali. Il suo contributo più straordinario alla cinematografia è stato, per molti, il lavoro per “ET l’Extra-Terrestre” (1982). La capacità di dare vita a un alieno così “umano”, affascinante e commovente ha reso questo film un classico senza tempo. Carlo Rambaldi ha continuato a collaborare con molti altri registi di fama mondiale, tra cui Ridley Scott per “Alien” (1979) e David Lynch per “Dune” (1984). La sua dedizione all’arte degli effetti speciali ha lasciato un segno indelebile nell’industria cinematografica e ha ispirato generazioni di creatori di effetti speciali, come riconosciuto dai numerosi premi e onorificenze ricevute. Carlo Rambaldi ha dimostrato che la magia del cinema può essere creata non solo con attori e scenografie, ma anche con l’ingegno e la creatività degli artisti degli effetti speciali. Il suo lavoro rimarrà sempre una testimonianza della sua genialità e della sua dedizione a portare la fantasia sul grande schermo. Rambaldi è scomparso il 10 agosto 2012, ma il suo legato vive attraverso i suoi straordinari contributi al mondo del cinema.