“I social media influenzano lo sviluppo e la crescita dei giovani”, il parere della psicoanalista Adelia Lucattini

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di Marialuisa Roscino –

Social network e schermo incidono sulla crescita e sui comportamenti, soprattutto nei più giovani. Psicoanalisti e psicologi, a riguardo, già da alcuni anni,  hanno lanciato l’allarme sulla ridotta capacità di attenzione e concentrazione nei giovani, a causa della costante ed eccessiva esposizione ai flussi di informazioni online. Inoltre, i dispositivi elettronici sono particolarmente gratificanti per gli adolescenti, rispetto ai bambini e agli adulti, poiché le risposte neurali agli stimoli ambientali sono più marcate e prolungate in adolescenza, tra l’altro, per il maggior rilascio di dopamina, soprattutto quando mediano un’interazione sociale. “L’influenza sui processi psichici, razionali e affettivi, individuali e gruppali, ha bisogno di essere inquadrata in una prospettiva scientifica e multidisciplinare”, spiega Adelia Lucattini, componente della Società Psicoanalitica Italiana, “I social media immersivi influenzano i comportamenti in un modo molto più incisivo degli altri mezzi di comunicazione. Per questo, stiamo correndo verso un nuovo umanesimo che va conosciuto e governato”.

La psicoanalista dottoressa Adelia Lucattini

 

Eppure, la tecnologia offre anche storie positive e aspetti vantaggiosi. Contribuisce a migliorare la qualità della vita. “Si sta svolgendo in questi giorni The Innovation Week che culminerà con la Maker Faire Rome, la Fiera delle invenzioni e dei maker, gli  “artigiani tecnologici” del mondo d’oggi”, prosegue Adelia Lucattini,  “Il Giappone, con il Tokyo Game Show 2023 che si è appena concluso, ha visto la presenza anche di quattro aziende italiane di sviluppatori e di editori di software per videogames. Gli eventi hanno avuto un grande riscontro di pubblico, numerosi gli appassionati del genere e i cosplayers. Si tratta di manifestazioni cariche di positività, che meritano grande attenzione, poiché oltre alle ultime novità, sono in mostra gli aspetti creativi e di pensiero dei creators, insieme al  grande lavoro di squadra necessario per la realizzazione dei videogiochi, alcuni dei quali hanno un dichiarato intento pedagogico e educativo”.

 

I ragazzi sono grandi utilizzatori di social network, come Instagram, Tik Tok, WhatsApp, YouTube. Comprendere i social media, capaci di innescare azioni collettive positive, con l’estensione della rete amicale e sociale, e negative, è senz’altro importante. Preoccupante, è infatti,  la crescente propagazione di sentimenti distruttivi, come  l’odio e il rancore, tramite il web, da qui la necessità  di comprendere questi fenomeni partendo dai fondamenti scientifici.

 

“Numerosi studi hanno evidenziato che le attività di comunicazione e di intrattenimento online sono particolarmente rilevanti per l’autonomia psicosociale degli adolescenti, poiché sono uno dei fattori che, attualmente, promuovono lo sviluppo dell’identità personale e che attivano la capacità di avviare e mantenere relazioni significative con i coetanei e con i familiari. I social network, se ben utilizzati, hanno un effetto rivitalizzante e stimolante dal punto di vista delle conoscenze e dell’informazione. Il web è una “grande biblioteca” a portata di touch, a cui i ragazzi possono attingere informazioni e materiale di studio, ovunque si trovino. D’altro canto, non possiamo sottovalutare gli effetti negativi. Il fenomeno della Second Screen Tv”, prosegue Adelia Lucattini, “rischia in alcune occasioni di esacerbare i toni che escono dall’ambito di una sana critica per trasformarsi in attacchi personali, con offese e marcata aggressività verbale. Lo stile con cui ci si esprime nelle comunicazioni digitali, improntato alrispetto dell’altro e buona educazione, la ricchezza linguistica che facilita la comprensione soprattutto dei messaggi scritti, sono elementi indispensabili per mantenere e coltivare relazioni e rapporti interpersonali di buona qualità. E non può mai prescindere dal rispetto reciproco. I social hanno trasformato abitudini e  costumi, facendo slittare, pericolosamente la società della comunicazione verso società della conversazione, del pourparler inteso come improvvisazione, superficialità e “frasi fatte”. La semplificazione eccessiva, la frammentazione di frasi e pensieri, la banalizzazione sono una via regia, per l’ideologia e per slogan che si adattano a qualunque contesto,  senza alcun pensiero critico, capacità di riflessione e possibilità di fare le necessarie distinzioni. I social sono uno dei luoghi, transizionali, dove si forma l’identità dei più giovani. Le conversazioni online possono  intessere relazioni vere, solide e sincere oppure, al contrario, invadere i ragazzi con ansie persecutorie, astio e odio, con dinamiche manichee amico-nemico. Quando questo accade, non c’è la possibilità di stringere relazioni autenticamente costruttive; il rischio è di sdrucciolare all’indietro, convinti di procedere in avanti. La presenza sui social di figure positive offre un’alternativa, un punto di vista diverso, restituisce alla Rete il suo significato più bello”.

 

Secondo Adelia Lucattini “il rischio del nostro tempo è quello di erigere tribù anziché comunità. Tribù dal funzionamento arcaico, gruppi guidati da un inconscio primitivo che funzionano “in assunto di base”, con difese contro le angosce psicotiche dei suoi componenti, che si fondano sull’ esclusione dell’altro. Occorre reagire a questa deriva narcisistica che concentra lo sguardo e l’amore solo su se stessi, dividendo il mondo in due: noi e gli altri. Offrire una formazione e informazione sui social, non è più rinviabile. È necessario stimolare la scuola, affinché coinvolga in modo partecipativo ragazzi, genitori e famiglie nella formazione digitale, senza mortificare il piacere del gioco e della comunicazione ludica, socialmente condivisa, in rete. È opportuno considerare la dimensione dei social come un’estensione del mondo reale nel virtuale, che prende origine ed è guidata dal mondo interno, in tutti i suoi aspetti, consapevoli e inconsci. Solo così, è possibile un utilizzo proficuo dei social media nel presente e gettare le fondamenta di uno sviluppo tecnologico futuro privato degli aspetti tossici che ben conosciamo. In tal modo, si valorizzeranno, sempre più, gli aspetti vitali, propositivi e creativi che migliorano la vita, di tutti”.

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