In estate lo stress va in vacanza, la psicoanalista Adelia Lucattini: “Tra le cause anche la sindrome da connessione”

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di Marialuisa Roscino – 

Vacanze come antidoto allo stress? Un tempo certamente, adesso molto meno. Oggigiorno chi va in ferie rischia di essere colpito dallo ”stress da vacanza”, sindrome che colpisce  non pochi dei milioni di italiani che quest’anno già si trovano in villeggiatura o stanno per partire.

“Capita sempre più spesso di tornare al lavoro dopo le vacanze,  più stanchi di prima”, spiega la psicoanalista Adelia Lucattini, “L’aspetto della vacanza più stressante è l’organizzazione  che precede la partenza: acquistare i biglietti aerei e ferroviari, prenotare alberghi e case vacanze, rinnovare i passaporti, sono tutte fonti di stress. Contano, nella sindrome dello ”stress da vacanza”, anche le esperienze precedenti che possono aver lasciato spiacevoli ricordi di viaggi che hanno deluso le aspettative e che, per questo, costituiscono motivo di preoccupazione per i successivi. Molti italiani lamentano come esperienza negativa, di cui scongiurano il ripetersi, i ritardi aerei e le code interminabili in autostrada. Anche la sistemazione alberghiera può essere fonte di disagio, soprattutto se ha tradito le proprie aspettattive”.

Da tenere d’occhio, il disagio procurato dalla  diffusa “sindrome da connessione” frequentissima tra i vacanzieri postmoderni. “Ogni vacanza dovrebbe essere un momento dedicato al “riposo tecnologico”, l’occasione per staccare da tutto”, prosegue Adelia Lucattini, “Staccarsi dalla tecnologia è difficile, lo dimostra uno studio condotto in 17 Paesi in cui una persona su tre, ha dichiarato di avere difficoltà a prendersi una pausa dalla tecnologia, anche se temporanea. Il 39% delle persone trova difficile prendersi una pausa dalla tecnologia anche quando sa che dovrebbe farlo, il 48% dei genitori sente il bisogno di rispondere immediatamente a messaggi di testo, social network e altre notifiche. Il 72% degli adolescenti e il 78% degli adolescenti e il 69% dei genitori controlla i propri dispositivi almeno ogni ora.

Lo stesso vale anche per gli italiani, infatti, circa il 50% almeno una volta al giorno controllano l’e-mail e s’informano sugli avvenimenti nella propria zona di residenza. In parte, certamente, è la morsa della pressione lavorativa che non concede tregua, nemmeno durante le ferie. La costante connettività tecnologica accentua la situazione, poiché impedisce di staccare completamente la spina, non permette di immergersi nel nuovo ambiente e nel clima vacanziero”.

Esistono naturalmente, gli aspetti positivi delle vacanze che vanno ricercati e difesi. Le vacanze se costruite bene e con attenzione, sono un ottimo antistress. È importante che siano organizzate rispettando i propri desideri e curando pochi, semplici, ma importanti dettagli, in cui la parola d’ordine sia “non affaticarsi inutilmente”, la via maestra per rinvigorirsi e stare bene. Uno di questi modi è godere dei tanti benefici del mare, tra spiagge, cale e scogliere assolate.

“Il mare è parte integrante della natura dell’uomo. Dal mare deriva la vita fin dai primordi e anche per questo, esercita un fascino ancestrale di cui esiste una memoria anche nella fisiologia del nostro corpo. Come afferma René Quinton “L’organismo umano non è che un acquario marino e il nostro ambiente interno non è che acqua di mare”. Accanto al mare, con il fluire ritmico delle onde, si sperimenta e riscopre l’intimità profonda, inconscia, sensoriale, con se stessi. Il mare-madre richiama la vita intrauterina, quando il bambino vive immerso nel liquido amniotico, cullato dal respiro della mamma e dal dolce ritmo del suo cuore. Per nove mesi, il bambino è come se fosse una sorta di piccolo mammifero marino. L’acqua del mare ha molti benefici per la salute e il benessere del corpo e della mente”, conclude Adelia Lucattini, “Il sole attiva la sintesi di vitamina D grazie alla loro azione sulla pelle, l’efficienza della sintesi aumenta con la temperatura, come accade quando si espone la pelle ai raggi solari a livello del mare.  L’aria di mare, inoltre, è ionizzata, cioè ricca di ioni negativi, benèfici sull’umore, sulla vitalità interna, sulla passionalità.  Gli stessi paesaggi costieri, in cui lo sguardo spazia cercando l’orizzonte, godersi il sole della mattina e nel tardo pomeriggio, il piacere trasmesso dai tramonti iridescenti, sono un balsamo per l’anima. Accanto a tutto questo, l’attività fisica all’aperto, la socialità facilitata dal contesto o anche discreta se preferita, il tempo per dedicarsi alla lettura, alla musica e allo sport, sono solo alcuni dei motivi che spiegano perché il mare può allontanare la stanchezza accumulata nei mesi invernali e rigenerare il corpo e la mente, dall’interno”.

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