Appena presentato su ICN Radio New York – in assoluta anteprima radiofonica – l’album “Universation – The song of the Universe”, realizzato dal giovane artista italiano Manuele Rispoli, in arte Moody. Ospitato da “La Penisola che c’è”, programma condotto dalla giornalista Lisa Bernardini e dal musicista Davide Perico, nel corso della storica trasmissione “Ciao Tony” di Anthony Pasquale. Per Moody, successo e gradimento immediato negli ascolti.
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Giovane chitarrista, compositore e produttore musicale, Moody, al debutto nel mercato, miscela suoni ed equilibri armonici sperimentati nel corso degli anni, portando a maturazione un nuovo concetto di genere musicale. Originario della Costiera Amalfitana, da poliedrico artista invita ad una vera e propria esplosione armonica ed una armonia tra gli opposti.
«Il mio progetto » – ha sottolineato – « crea un’alchimia ove si intrecciano mood apparentemente opposti ed inconciliabili, ma che poi si ricompongono, in una nuova prospettiva, come parti di un intero. Il lavoro si sviluppa in nove brani musicali, associati a nove aspetti dell’Universo, che vengono comunemente identificati sia nella Natura che ci circonda, sia nella vita interiore e nell’esperienza di ogni individuo».
Trattasi di un lavoro musicale molto ispirato, in cui gli elementi si sovrappongono in un vero e proprio pilastro di risonanza, risultato non ottenibile senza la sincronizzazione voluta dei vari elementi, come BPM o Hz.
Potremmo definirlo un vero e proprio concept- album, con cui si filtra – in un inedito prisma di cristalli – l’intero arcobaleno di emozioni, energie e sfaccettature che il mondo offre.
Il risultato finale è strabiliante: una sorta di trascendenza eroica, nella quale gli opposti si fondono in un equilibrio ritrovato. Ecco nascere così, per il “demiurgo” Moody, l’ individuo autentico, che rappresenta la condensazione perfetta delle forze universali.
«Da un punto di vista tecnico» – ci spiega – «il suono percepito è generato in realtà dalla sovrapposizione di diverse frequenze di battiti binaurali e suoni isocronici – che riescono a sintonizzare i vari stati di coscienza. L’unità viene così trasformata in una nuova sequenza armonica».
L’opera – davvero intrigante – è realizzata interamente da questo versatile musicista di soli anni 23, che ha eseguito la produzione dell’opera tramite chitarre, tastiere, mandolini, sitar indiano, curandone personalmente anche testi, arrangiamenti, mix e master.