Martedì 6 agosto 2024 alle ore 21,00 all’interno della 63° Stagione Estiva organizzata dal Comune di Gubbio, sul palcoscenico dell’antico Teatro Romano sito nell’area archeologica della pittoresca cittadina umbra, andrà in scena “PSEUDOLUS – il bugiardo ”, una delle più giocose e divertenti commedie di Tito Maccio Plauto prodotta dal Centro Teatrale Meridionale diretto da Domenico Pantano, in una versione quanto mai originale frutto della traduzione e dell’adattamento allestito dal regista siciliano Nicasio Anzelmo, una delle menti più fervide dell’attuale panorama artistico. Protagonisti dell’esilarante gioco di invenzioni e lazzi che si avvicenderanno con brioso ritmo per il piacere degli spettatori un cast di attori composto da Pietro Romano, Giovanni Carta, Franco Sciacca, Giovanni Cordì, Antonio Mirabella e Paolo Ricchi nel quale si inserisce inaspettatamente rispetto ai ruoli disegnati dall’autore, un personaggio femminile interpretato da Laura Garofoli.
PSEUDOLUS appartiene alla vecchiaia di Plauto e presenta una delle più compiute strutture drammaturgiche dell’autore. E’ un’elaborazione perfetta dello schema consueto della commedia plautina: un servo che, con truffe e raggiri, si adopera per rendere felice il suo padroncino che ama una giovane prostituta schiava di un lenone. La bellezza del testo è garantita dagli ostacoli che vengono frapposti e in qualche modo superati, dagli equivoci che vengono ad un certo punto chiariti. Una trama costituita da una serie di scambi di persona concatenati, in cui l’intreccio plautino è alla sua massima espressione.
I due protagonisti, Pseudolo e Ballione, sono fra le creature più vive ed emblematiche del teatro plautino: il primo, il servo del giovane innamorato, è il personaggio chiave, capace di mille inganni, particolarmente abile, nel mare di confusione in cui si trova, a scoprire il sistema per cavarsela, rovesciando qualunque situazione a proprio favore; il secondo, il lenone, è un crudele trafficante di merce umana, sfacciatamente noncurante di improperi ed ingiurie che gli vengono rovesciati addosso. Pur rispettando l’anima plautina, quella che darà vita alla futura commedia dell’arte, la messa in scena tende a far emergere il lato psicologico dei personaggi, nonostante essi siano caratterizzati da Plauto con estrema vivacità, senza una particolare dimensione psicologica, funzionali solo al ruolo che esercitano.
Eppure, Ballione, il cinico trafficante di carne umana, principe dei vizi e della corruzione, sembra presentare sfumature psicologiche inusuali, in questo caso negative. Non da meno sono i personaggi di Pseudolo e di Scimmia. Il tutto si svolge in un vortice di situazioni esilaranti, surreali, che rendono lo spettacolo estremamente frizzante e divertente. La scena è ambientata ad ad Atene, essendo il testo la rielaborazione di una trama della commedia nuova greca, ma potrebbe svolgersi in qualsiasi altra città del mondo e in qualsiasi tempo. I truffatori e i bugiardi (come recita il sottotitolo dello spettacolo) sono cosmopoliti, cittadini del mondo, e li troviamo in tutti gli angoli possibili della terra. E’ un rituale che si ripete nei secoli e purtroppo anche in quelli a venire. Ci serve da monito? Chissà. Intanto il divertimento è assicurato.
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