A cura di Maria Laura Pala
Mancano pochi giorni al termine della XXII edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra, manifestazione che è stata – per usare le parole dell’ideatore, fondatore e direttore artistico della manifestazione Simon Domenico Migliorini – un contributo “alla rinascita economica, culturale, sociale e demografica della città di Volterra e del suo territorio”. Ed è con grande successo e piena partecipazione che il Festival, iniziato il 13 luglio scorso, chiuderà il sipario sulle suggestive rovine del I secolo a.C. la sera del 4 agosto.
“Sono convinto – prosegue Migliorini – che questa manifestazione rappresenti un’eccellenza e una opportunità per tutta la Regione e vada a fondersi in quell’immaginario universale che fa del nostro intero Paese uno dei più belli e ammirati al Mondo”. L’Italia è un paese ricco di siti che meritano di essere promossi dopo essere stati salvaguardati e iniziative quali quelle della cittadina toscana continuano a essere il modo migliore per valorizzare il grande patrimonio storico-artistico-culturale del nostro territorio: mantenendo costanti nel tempo l’impegno, la costanza e la passione, Migliorini ha fatto raggiungere al Festival del Teatro Romano una “levatura culturale e artistica assolutamente invidiabile”, come lo stesso Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo ha riconosciuto.
Il teatro romano di Volterra, restituito agli occhi di turisti e cittadini solo a metà del secolo scorso, è esempio di come, quando ci si impegna, si riesca a valorizzare parte dell’immenso patrimonio artistico a nostra disposizione, troppo spesso lasciato non solo inutilizzato ma anche mal preservato: i territori della cittadina toscana convivono con una storia millenaria di arte, cultura e pensiero che fanno della bellezza una loro caratteristica peculiare. Da qui anche l’idea di dare vita al Premio “Ombra della sera”: la cerimonia di premiazione di quest’ultimo – il cui nome trae origine dalla celebre statuetta votiva etrusca divenuta simbolo della città ospitante e della forza dell’arte che travalica i secoli – rappresenta uno degli eventi più importanti in programma nell’intera manifestazione. Il Premio, istituito nel 2006, premia personaggi di spicco del mondo del teatro, del cinema e della cultura; appuntamento centrale del Festival, è stato pensato anche e soprattutto come potenziale motore economico della città di Volterra e non solo, occasione di valorizzazione e promozione dei territori toscani.
Decine gli artisti e le compagnie che si sono dati il cambio sul palco del teatro romano, autori di una offerta artistico-culturale varia e multidisciplinare che, spaziando dalla prosa alla poesia, dalla musica alla danza, ha regalato, senza mai tradire le aspettative, diciannove diversi appuntamenti di significativo interesse artistico.
Sul palco, il 3 agosto, a ritirare il premio “Ombra della Sera”, anche Giulia Fiume, attrice dalle altissime doti drammaturgiche. Classe 1988, Giulia ha al suo attivo numerose interpretazioni teatrali, televisive e cinematografiche. Le sue performance, tutte di alto spessore, confermano una versatilità artistica espressa a pieno nella sua capacità di passare da ruoli brillanti a ruoli comici, oltre alle esperienze nella drammaturgia contemporanea e sperimentale.
“Sono felice di ricevere questo premio – dichiara Giulia – perché si tratta di un riconoscimento che chiude un’estate di gratificazioni: reduce dal Premio della Stampa al Teatro Greco di Siracusa e dal Premio Ercole Patti, sempre in Sicilia, chiudo la terna nella meravigliosa location di Volterra. Sono valsi gli sforzi degli ultimi anni, mesi non solo di semina ma anche lavorativi e di grandi soddisfazioni inaspettate”.
L’impegno di Giulia Fiume non si arresta: “Per quattro mesi sarò in tournée insieme a Flavio Insinna con Gente di facili costumi, scritto da Nino Manfredi e Nino Marino, per la regia di Luca Manfredi. Dopo il grande successo avuto al Teatro Argentina con il tributo a Nino Manfredi, cominceremo questo viaggio meraviglioso in giro per l’Italia”.
La vita dell’attore non è facile: “Il nostro mestiere – aggiunge Giulia – è assolutamente per coraggiosi, soprattutto in Italia e in questo momento storico. Manchiamo di regolamentazione e considerazione, nonostante la battaglia che si continua a portare avanti anche se con scarsi risultati”. Il nostro paese ha bisogno di essere rieducato alla cultura: “Credo che sia fondamentale riportare i giovani a teatro – dice sempre Giulia Fiume – L’educazione al teatro deve cominciare nelle scuole. Non è soltanto intrattenimento ma partecipazione collettiva in cui scoprire qualcosa dentro di sé e riflettere. C’è bisogno di nuove consapevolezze, soprattutto nell’epoca che viviamo”.