𝗜𝗹 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗼𝗺𝗲𝘁𝗿𝗮𝗴𝗴𝗶𝗼, 𝗻𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮 𝘂𝗻’𝗶𝗱𝗲𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗹𝗼𝗯𝗮𝗹 𝗧𝗵𝗶𝗻𝗸𝗶𝗻𝗴 𝗙𝗼𝘂𝗻𝗱𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻, 𝘀𝗮𝗿à 𝗽𝗿𝗼𝗶𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝟭𝟭 𝗮𝗽𝗿𝗶𝗹𝗲 (𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟳) 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗔𝘂𝗱𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝘂𝗺 𝗗𝗲𝗹𝗼𝗶𝘁𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮 𝗩𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗩𝗲𝗻𝗲𝘁𝗼, 𝟴𝟵, 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗮, 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗻𝗮𝗴𝗲𝗿, 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶
La Regione Lazio ha un triste primato. Nel quinquennio (2019-2023) Roma è stata la città con più femminicidi in Italia: cinquanta, secondo i dati forniti da Eures.
Sensibilizzare su tutte le forme di violenza verso le donne, e in particolare su quell’economica e sulla parità di genere, è l’obiettivo del docufilm, “Libere di Vivere”. Nato da un’idea di Claudia Segre, Presidente Global Thinking Foundation, scritto e diretto da Antonio Silvestre, riprende testimonianze reali di donne vittime di questo tipo di abusi, intervallate da immagini di finzione interpretate dalle attriciStefania Pascali e Giulia Cappelletti.
L’opera sarà proiettata l’11 aprile, alle ore 17, presso Auditorium Deloitte in via Vittorio Veneto, 89. Alla proiezione seguirà un dibattito un dibattito e poi un aperitivo con un parterre ricco di ospiti: Claudia Segre, fondatrice e presidente Global Thinking Foundation ETS, Antonio Silvestre, il regista, Gianni Rosas, dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, direttore Ufficio Italia e San Marino, Barbara Pontecorvo, partner Deloitte Legal e DE&I Tax&Legal Leader, Matilde Marandola, presidente AIDP (TBC), Liliana Fratini Passi, managing Director CBI S.c.p.a. Societă Benefit. Mentre interverrà anche un rappresentante Corporate di Human Capital (TBC). La moderazione sarà affidata a Janina Landau, responsabile sede Roma CLASS CNBC.
Libere di… Vivere si dipana in un’ora di racconto, coraggioso ed emotivamente coinvolgente, che mira ad essere un’importante occasione culturale e sociale per interloquire, nel dibattito che segue, con esperte e operatrici quotidianamente impegnate in servizi di contrasto alla violenza.
L’opera si concentra sulla vita di Stella, che dopo il matrimonio e la nascita della prima figlia, si vede costretta a lasciare il lavoro; col passare degli anni l’idillio familiare si trasforma in un inferno, con un marito che le fa pesare ogni giorno di essere l’unica fonte di sostentamento economico. Ma Stella saprà trovare la forza di cambiare quello che pare un destino già tracciato, lanciando un messaggio di speranza e rinascita.
A questa si intrecciano quattro testimonianze raccolte allo sportello d’ascolto, storie di donne e violenza economica, psicologica, fisica, quattro storie che hanno, pur con esiti di diversa gravità, come comune denominatore e primo grilletto scatenante della spirale della violenza la sopraffazione economica.
A fare da metafora alla narrazione, infine, c’è il tango, il ballo come metafora della vita, rappresentato nelle coreografie di Laura Borromeo, con Tabata Caldironi e Julio Alvarez, e sulle note della Hyperion Ensemble. Prodotto da Mario Tani per MAC film, si avvale della fotografia di Nicola Saraval, il montaggio di Daniele Tullio e le musiche del maestro Matteo Sartini.
L’evento si inserisce nel tour di proiezioni in giro per l’Italia, che quest’anno avrà come tema “Sport, sicurezza e salute per l’inclusione sociale”.