di Marialuisa Roscino –
All’estero è una realtà consolidata, mentre in Italia fa ancora fatica ad affermarsi nelle strutture sia pubbliche, che private. Si tratta del servizio di counseling ad orientamento psicoanalitico per tutti i pazienti affetti da malattie croniche.
Sebbene se ne parli da diversi anni, non tutti gli ospedali hanno già a disposizione per tutti i cittadini un servizio di counseling ad orientamento psicoanalitico. È auspicabile che sia possibile fornire un’assistenza ai pazienti che vivono il disagio correlato alle patologie fisiche, attraverso almeno un colloquio con personale specializzato, in modo da ricevere aiuto nel superare il trauma psicologico causato dalla malattia.
“Le malattie croniche secondo l’European Health Interview Survey (EHIS) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sono riconducibili a problemi di salute che durano per almeno sei mesi e a patologie di lunga durata. In generale, sono malattie che hanno origine in età giovanile, ma che richiedono anche decenni prima di manifestarsi clinicamente. Dato il lungo decorso, richiedono un’assistenza a lungo termine, ma al contempo, presentano diverse opportunità di prevenzione. Rappresentano inoltre, la principale causa di morte tra la popolazione sotto i 60 anni di età e più in generale, nei Paesi ad alto e medio reddito sono responsabili del 70% dei decessi annui totali. Sono, senza dubbio, patologie mentalmente stressanti”, afferma la psicoanalista Adelia Lucattini, membro della Società Psicoanalitica Italiana, “In molti casi, si rischiano reazioni depressive importanti. Per questo, è necessario un counseling ad orientamento psicoanalitico, che può aiutare il paziente cronico ad affrontare la malattia nel miglior modo possibile, imparando a convincerci e aumentando l’aderenza al trattamento. Inoltre, conoscere la propria malattia e prevedere le proprie risposte emotive nelle fasi acute, aiuta a non spaventarsi e a rispondere positivamente. Il supporto psicoanalitico mette in contatto profondo con sé stessi, attiva la capacità di riflettere, abbassa i livelli d’ansia, migliora l’abilità a reagire bene. Aiuta ad affrontare la malattia con la maggiore serenità possibile ed equilibrio interiore”.
Secondo Adelia Lucattini, è auspicabile incentivare questo tipo di servizio, non solo negli ospedali pubblici, ma anche nelle strutture convenzionate e private. Alcuni nosocomi hanno servizi di psicologia clinica, ma non sono sufficienti, dati i numeri importanti di pazienti, anche in ambito “privato”, non esistono, ad oggi, molti centri con numero sufficiente di servizi dedicati. Questo, spiega anche perché molti specialisti orientano i pazienti con malattie fisiche croniche verso gli psicoanalisti. Questo specifico tipo di cura è volta alla determinazione del benessere psicologico in tutte quelle persone che, affette da malattie croniche, in un certo momento della propria vita, necessitano di svolgere un percorso specialistico mirato. Già negli anni ’90, ho seguito per questo specifico iter, in collaborazione con i colleghi specialisti in diverse discipline, bambini e adolescenti emicranici o con diabete di tipo I e pazienti adulti affetti da malattie croniche. Il counseling ad orientamento psicoanalitico riduce i livelli di stress, aumenta la compliance al trattamento, in definitiva contribuisce a migliorare la qualità della vita”.