Ogni intervento chirurgico è un evento stressante per l’organismo, per il corpo e per la mente. In alcuni casi, si rischiano fasi depressive. Per questo è necessario un periodo di recupero prima di tornare alle normali attività quotidiane e lavorative. Un aspetto che vale sia per gli interventi per malattie, che per interventi di chirurgia estetica.
“È importante essere consapevoli che ogni intervento chirurgico causa una depressione transitoria. In modo da rimettersi il prima possibile, può essere utile farsi seguire da uno psicoanalista per affrontare l’intervento e il post-intervento”, afferma Adelia Lucattini, Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, “Se gli interventi chirurgici sono per una malattia, vi è anche la paura e preoccupazione per la malattia in sé. Se poi le cure necessarie sono per un trauma fisico, come per incidenti, si ha un mix di disturbo post-traumatico, reazione depressiva da malattia e un’aspettativa acritica, “senza se e senza ma”, di una restitutio in integrum. Quando questo non accade, purtroppo, talvolta le persone sviluppano un rancore inconscio nei confronti del medico e dell’ospedale che, su una base persecutoria, può dare origine a delle azioni legali, immotivate, contro i medici e strutture sanitarie”.
“Il risarcimento che viene richiesto”, prosegue Adelia Lucattini, “ha un valore psicologico, a parte che economico, ma ogni riparazione mentale psichica può venire solo dall’interno, non ci sono risarcimenti che possano sanare le ferite della mente”.
Un tema, quello del recupero post-interventi chirurgici decisamente importante che interessa anche l’infanzia. “Gli interventi chirurgici e le ospedalizzazioni durante l’infanzia”, prosegue Adelia Lucattini, “sono cause molto frequenti di depressione nei bambini, che prosegue nell’adolescenza e anche nell’età adulta. Per gli adolescenti, quando hanno un problema fisico importante che richiede un trattamento chirurgico, per lo più sviluppano disturbi di tipo fobico-ossessivi, spesso su base depressiva. Per bambini e adolescenti, c’è sempre bisogno di un sostegno psicoanalitico, non ci si rende abbastanza conto che da soli o solo con l’aiuto dei genitori, non ce la possono fare. Negli adulti, invece, non è sempre necessario, è però molto importante la consapevolezza che ci si può deprimere dopo ogni intervento chirurgico. Gli adulti sono mentalmente più strutturati e, a meno che non si tratti di malattie severe, il sostegno psicologico, talvolta non è necessario, anche se, naturalmente, fa bene a tutti”.