In uscita il 9 giugno, ZEN E COSTELLAZIONI FAMILIARI – Un viaggio politicamente scorretto per evadere dalla libertà è il nuovo libro di Gian Luca Misturini pubblicato con Anima Edizioni per la collana Saggi per l’anima.
L’opera consta di 12 capitoli e gira attorno a una domanda: come mai possiamo ottenere anche tanti successi e migliorare tanti aspetti del nostro vivere, ma spesso capita che l’unica cosa che non aumenta è la gioia di vivere, che a ben vedere è lo scopo finale di tutti gli ottenimenti per i quali ci battiamo?
“Già, la gioia di vivere, il fine ultimo di tutte le azioni umane. […] abbiamo ottenuto tante vittorie negli ultimi millenni: viviamo più a lungo, abbiamo più comfort e diritti, eppure la percezione della vita che condusse alle ribellioni dei plebei contro i patrizi romani la ritroviamo identica ai giorni nostri, nelle varie manifestazioni di piazza che rivendicano chissà quali istanze che, una volta ottenute, si è già pronti ad accantonare per altri desideri inappagati, ripartendo daccapo con altre richieste – afferma l’autore.
Chi combattiamo è in realtà l’altro volto di noi e contro di lui ci stiamo a lottare strenuamente, ma chi si può dire felice durante un conflitto? Questo aspetto del nostro animo sospinge l’autentica libertà in un angolino e noi, presi in una sorta di ultimo pasto del condannato a morte e in preda a una bulimia di diritti, ci dimentichiamo il fine ultimo di tutto questo turbinare di rivendicazioni: la gioia di vivere, la grande assente in ogni battaglia. […] Ma è così che siamo fatti noi umani e, pur con queste storture, meritiamo tutto l’amore possibile da noi stessi.
Incentrarsi su questo amore che trascende i nostri limiti è, a mio avviso, la politicamente scorretta evasione dalla libertà”.
“Questo libro si ripropone di offrire un’opportunità di trovare più gioia nel cuore come suono di fondo nella vita – ha commentato l’editore. Nasce dall’esperienza diretta dell’autore e ha come riferimenti lo zen e le Costellazioni familiari, due filosofie di vita che conducono a risanare lacerazioni interiori sovvertendo radicalmente convinzioni opprimenti delle quali spesso nemmeno ci rendiamo conto.
Durante l’esposizione vengono proposti molti casi di vita reali per dare la possibilità al lettore, eventualmente, di rispecchiarsi in qualcosa di proprio, trasformando così le teorie in vissuto emozionale.
Con lo stesso scopo, nella parte finale vengono affrontate tematiche scottanti della nostra modernità, tutte lette da una prospettiva ‘politicamente scorretta’, dando modo di vedere, non tanto il mondo, quanto noi stessi, sotto una luce più ampia in grado di includere ciò che inconsapevolmente abbiamo escluso ed è a causa di quel respingimento per cui continuiamo a non trovare pace”.
L’interrogativo viene, infatti, posto da Gian Luca Misturini in modo strumentale per poter illustrare in modo compiuto e approfondito una serie di tematiche che nel corso della sua vita ha avuto modo di sviluppare seguendo l’insegnamento di vari Maestri e insegnanti nell’arco di oltre 30 anni. Le dinamiche trattate sono principalmente addotte dalle Costellazioni famigliari – in modo molto esplicito – e dallo Zen, in maniera più sfumata e di sottofondo, tipicamente modalità di questa filosofia di vita. È appunto da questa branca del buddhismo che nasce l’apparente assurdità del sottotitolo, messo come primo sassolino di Pollicino al fine di condurci a una visione della vita che contenga anche il suo contrario.
L’opera si rivolge sicuramente a un pubblico interessato all’evoluzione interiore e/o a chi si interessa di quell’indefinito mondo che va sotto il nome di new-age, tuttavia lo stile di scrittura molto colloquiale, a tratti amichevole, i numerosi episodi di vita citati e le questioni sociali (diritti dei lavoratori, dei minori, della donna, inquinamento, ‘ndrangheta e altro) rendono l’opera diversa dai libri che normalmente trattano questi argomenti e permettono di suscitare la curiosità anche al di fuori di un target specifico di pubblico.