Riprendono i blocchi stradali degli attivisti, è ora di fermarli!

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Ieri mattina sono ricomparsi sul GRA e hanno nuovamente bloccato il traffico.

Da oltre un anno sono l’incubo degli automobilisti. Sono gli attivisti di Ultima Generazione e la loro missione è protestare per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici. Ma lo fanno creando danni e disagi agli automobilisti, che hanno l’unica sventura di trovarsi sulla strada e incrociare la presenza di questi “inutili” manifestanti. Automobilisti che hanno il diritto di raggiungere il posto di lavoro in orario, oppure accompagnare un familiare ad una visita medica o ad una terapia salvavita. Loro, gli attivisti, se ne fregano. Si piazzano lì per terra sulla strada e bloccano il traffico. A nulla servono le urla e la rabbia degli automobilisti. Dopo un po’ quando le code hanno raggiunto picchi chilometrici, arrivano le Forze dell’Ordine, che poco possono fare, se non identificarli e cercare di toglierli da mezzo alla strada. Nel frattempo ognuno di quei cittadini fermi arriverà in forte ritardo all’appuntamento. Ma tutto questo non sembra importare nulla ai politici, visto che nessuno invoca il riconoscimento dell’articolo 1 del testo integrato riguardante il reato di “blocco stradale”. Eppure, è bastato imbrattare il muro esterno di Palazzo Madama (sede del Senato) per suscitare la reazione indignata del mondo politico. Perché toccare i politici non si può ma invece si può creare danno e disagio ai cittadini. Questa è l’Italia.

A Firenze, ricordiamo anche l’intervento veemente del sindaco Nardella a bloccare alcuni attivisti che stavano imbrattando Palazzo Vecchio. Sarebbe utile che il sindaco Nardella, e i suoi colleghi della politica, si lancino con la stessa veemenza anche per “cacciare” via gli attivisti che bloccano le strade.

Questa è una storia a cui è doveroso porre fine. E’ giusto che ognuno manifesti liberamente il proprio pensiero ma bisogna farlo senza arrecare danni e disagi ai cittadini. Ed è altrettanto doveroso che la magistratura si adoperi per condannare chi si rende protagonista di questi blocchi.

 

REATO DI BLOCCO STRADALE Testo integrato del DLG 22/01/1948 n. 66 risultante dalle modifiche apportate dal decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113.

Art. 1.

Chiunque, al fine di impedire od ostacolare la libera circolazione, depone o abbandona congegni o altri oggetti di qualsiasi specie in una strada ordinaria o ferrata o comunque ostruisce o ingombra una strada ordinaria o ferrata, e’ punito con la reclusione da uno a sei anni. La stessa pena si applica nei confronti di chi, al fine di ostacolare la libera navigazione, depone o abbandona congegni o altri oggetti di qualsiasi specie in una zona portuale o nelle acque di fiumi, canali o laghi, o comunque le ostruisce o le ingombra. La pena è raddoppiata se il fatto è commesso da più persone, anche non riunite, ovvero se è commesso usando violenza o minaccia alle persone o violenza sulle cose.

Art. 1-bis 1.

Chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.000 a euro 4.000. La medesima sanzione si applica ai promotori ed agli organizzatori.

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