La telemedicina che aiuta la presa in carico del paziente

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Di esempi di piattaforme digitali di telemedicina che aiutano la presa in carico del paziente si è parlato nel corso della seconda sessione del secondo giorno di lavori della Winter School 2023, l’evento annuale di Motore Sanità in corso a Pollenzo (CN), al quale hanno preso parte Carlo Picco, Direttore dell’Asl Città di Torino, Direttore Generale Azienda Zero Regione Piemonte; Federica Riccio, Responsabile Medicina territoriale e reti di patologia, Azienda Zero; Francesca Giuliani, Referente telemedicina direzione sanitaria settore controllo di gestione e sistemi informativi Regione Piemonte, Azienda Zero; Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO; Paola Varese, Direttore SOC Medicina a indirizzo oncologico Ovada presso ASL AL; Salvatore Scaramuzzino, PhD Direttore ff SC Sistema Informativo Azienda Sanitaria Zero; Franca Dall’Occo, Direttore Generale ASL TO3; Arabella Fontana, Project Manager COT (Centrale Operativa Territoriale) per conto Direzione Sanità Regione Piemonte.

L’introduzione di piattaforme informatizzate che abilitino la presa in carico è una sfida ancora aperta– ha detto Carlo Picco- partiamo da una situazione di svantaggio, il territorio ha sofferto in passato di una scarsa capacità di innovarsi e di informatizzarsi, diversamente da quanto avvenuto per l’ospedale dove l’informatizzazione è ormai massiccia e presente. È necessario imprimere una accelerazione a questo inevitabile processo e l’introduzione di piattaforme di interconnessione con le centrali operative territoriali (COT), auspicabilmente l’introduzione della cartella territoriale, rappresentano un prerequisito indispensabile all’adozione di sistemi di telemedicina che coprano l’ultimo miglio, ovvero l’interazione diretta con il cittadino/paziente senza l’intervento dell’operatore sanitario di prossimità o mediato da questi.  In Piemonte abbiamo recentemente dispiegato diverse iniziative, dapprima la piattaforma per la gestione del paziente oncologico, nata da una sperimentazione con Fondazione Cigno e finanziata da Fondazione Compagnia di San Paolo, di recente avvio altresì il sistema abilitante per la rete pediatrica, che con l’ausilio di device elettromedicali integrati a piattaforme ict permettono di verificare molte situazioni cliniche dei piccoli pazienti ma altre iniziative sono in fase di dispiegamento all’interno del piano operativo regionale che, in accordo con Agenas, Azienda zero ha redatto, l’implementazione massiva della televisita per le visite di controllo periodiche, come ad esempio quelle diabetologiche e la teleassistenza per seguire da remoto l’andamento di medicazioni. Un grande fermento che può portare benefici diffusi su tutto il sistema sanità regionale”.

Abbiamo creato dei gruppi multiprofessionali che possono interagire su specifiche competenze- ha aggiunto Federica RiccioLa redazione del piano operativo della telemedicina a cui sono state chiamate tutte le regioni è stata la parte più impegnativa “.

Oltre ai compiti tradizionale gli IRCCS, di cui facciamo parte, si aggiungono le attività di ricercaha detto Roberto Orecchia-. Abbiamo sempre cercato si sviluppare l’innovazione declinata al contesto attuale, lo scenario sarà comunque destinato a cambiare tra 20/30 anni e la sfida del futuro dovrà tenere conto di nuove acquisizioni”.

Vi porto dentro il mondo delle persone, io vivo in periferia e anche nel mondo del volontariato– ha raccontato Paola Varese- e nel rapporto tra presidio ospedaliero e territorio. Abbiamo sviluppato una piattaforma nata con l’idea di condividere un linguaggio univoco tra ospedale e territorio, accessibile da tutti i device, con diverse funzionalità: dall’anamnesi al monitoraggio di alcuni parametri all’assistenza domiciliare”.

“Sviluppo di percorsi sanitari, analisi delle necessità di sviluppo delle competenze digitali e investimenti nella formazione sono state alla base del nostro lavoro – ha detto Franca Dall’Occo – sollecitando anche l’aiuto da parte dei Comuni per rendere i cittadini capaci di utilizzare questi strumenti siamo arrivati ad ottenere un risultato molto interessante”.

“La C.O.T. – ha concluso Arabella Fontana- è un modello organizzativo territoriale che ha come obiettivo quello di assicurare continuità, accessibilità e integrazione della cura e dell’assistenza. Inoltre monitora e garantisce la tracciabilità dei percorsi e la trasparenza dei processi e facilita la comunicazione in tempo reale tra i diversi setting assistenziali, attuando dei percorsi di Telemonitoraggio e Teleassistenza e promuovendo i percorsi di salute di prevenzione e di educazione sanitaria, in sinergia con il Dipartimento di Prevenzione e le Associazioni del Volontariato”.

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